Proofreading è un termine che si sente spesso utilizzare nei nostri uffici. Ma di cosa parliamo esattamente quando ci riferiamo al proofreading? Non molto tempo fa, in questo post del nostro blog abbiamo spiegato brevemente in cosa consiste il DTP nel settore delle traduzioni, un mondo tanto affascinante quanto complesso, che si articola in diverse fasi.
Abbiamo visto che la traduzione inizia con la preparazione da parte del team di DTP dei file, preparazione che ne garantisce una corretta lettura da parte del CAT Tool che si utilizzerà per la traduzione e il relativo corretto recupero dalla memoria di traduzione.
Una volta tradotto il file torna al dipartimento DTP per l’impaginazione finale che, come abbiamo descritto, ha il compito di controllare gli ingombri, la formattazione e l’allineamento di testi e figure nel file tradotto.
A questo punto il file tradotto è pronto per passare all’ultimissimo step prima della consegna al cliente, il proofreading.
Di cosa si tratta
Il proofreading si può tradurre con “correzione di bozze” ma è importante circoscrivere il nostro settore e marcarne le differenze con il settore editoriale. Nel processo di traduzione, infatti, il proofreading è un passaggio finale e consiste nella rilettura del documento tradotto e impaginato, posando la nostra attenzione soprattutto agli aspetti di layout. Una rilettura che guarda quindi l’aspetto esteriore del documento e non il suo contenuto. A differenza del proofreading editoriale noi non andremo alla ricerca di errori grammaticali e di punteggiatura.
Questo perché, naturalmente, il reparto DTP (di un’azienda o esterno) non dispone di grafici madrelingua per ciascuna lingua tradotta, pertanto la rilettura sarà fatta da un punto di vista prettamente grafico e non di contenuto.
Insostituibilità dell’occhio umano
Perché questo passaggio ulteriore se il testo è già passato attraverso una preparazione, un CAT Tool e un traduttore? I CAT Tool, è importante ricordarlo, hanno un ottimo (se ben impostato) sistema di correzione automatica, finalizzato a individuare tutti gli errori, di contenuto e di forma. Per esperienza sappiamo però che, per quanto accurati siano i tool che utilizziamo per la preparazione dei file e per la sua traduzione, nulla è perfetto quanto l’occhio umano. Per quanto riguarda il contenuto servirà un proofreading accurato del traduttore, per quanto riguarda la forma ci pensiamo noi!
Il compito del nostro proofreader sarà quello di individuare tutti quegli aspetti che possono essere sfuggiti nella fase di impaginazione e che risultano maggiormente riconoscibili sul file finale, ad esempio:
- Font saltati, corsivi, grassetti, maiuscole;
- Layout (liste, titoli, tabelle, immagini, didascalie);
- Cross reference;
- Refusi.
L’importanza della checklist
Nella nostra esperienza abbiamo potuto constatare quanto, in fase di proofreading, siano efficaci le checklist, diventate ad oggi parte integrante del processo. Una checklist non è altro che un elenco di aspetti da controllare nei file prima della consegna.
Le nostre checklist sono in costante aggiornamento, suddivise per cliente e per singolo progetto e differenziate in base al programma utilizzato. Maggiore è l’esperienza, più accurata sarà la checklist.
Abbiamo strutturato così la nostra procedura che, senza la presunzione di essere perfetta, ha l’obiettivo di consegnare al cliente un testo scrupolosamente controllato. Se vuoi metterci alla prova non ti resta che contattarci.
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