CAT Tool e Traduzione assistita

28 Giugno 2021

Molto spesso si tende a considerare il DTP come l’ultima fase del processo di traduzione, una “sistemata alla buona” al file tradotto per fare qualche modifica qui e là. In realtà l’attività di DTP dovrebbe accompagnare i file in traduzione già dal primo momento, perché è fondamentale per tradurre correttamente i file nei CAT Tool.

Questo articolo propone una piccola panoramica del flusso di traduzione nei CAT Tool e delle fasi di DTP che lo precedono e lo seguono.

Come viene tradotto un file in CAT Tool?

Su questo punto c’è spesso molta confusione tra i non addetti ai lavori, che si aspettano che i traduttori lavorino direttamente nel file sorgente all’interno del software di riferimento (ad esempio sovrascrivendo il testo di un file Word).

La verità è però diversa: il CAT tool infatti processa il file da tradurre convertendolo in un file bilingue (generalmente un file con estensione .xliff o simili) e lo presenta al traduttore in due colonne: una per il testo sorgente e uno per il testo da tradurre. Questo processo viene chiamato in gergo segmentazione del file.

Gli elementi di formattazione, di stile o dinamici (link, variabili, testo condizionale) vengono convertiti in tag per essere preservati e non modificati se non richiesto.

Il DTP per la traduzione

Ci sono due momenti cruciali in cui il DTP entra nel processo di traduzione: la preparazione dei file da tradurre e l’impaginazione del file tradotti.

Preparazione dei file

Una buona preparazione del file è fondamentale perché il CAT Tool processi correttamente il testo da tradurre: una formattazione scorretta può infatti far sì che il file venga segmentato in maniera errata.

Una segmentazione errata ha diversi rischi: il traduttore può non comprendere correttamente il testo vedendolo segmentato in una certa maniera, la memoria di traduzione potrebbe non proporre correttamente del testo già tradotto (con una perdita quindi di qualità e soldi) e soprattutto il file potrebbe non essere “ricostruito” in maniera corretta dal CAT Tool.

Un esempio di questi errori di segmentazione si verifica comunemente a causa dell’inversione degli elementi linguistici. Prendiamo ad esempio una semplicissima frase, “Il sito di Editha”. Potremmo trovarla su una presentazione PowerPoint, impaginata così:

IL SITO
DI EDITHA

perché, per comodità, si è scelto di usare un a capo per creare l’impaginazione. Il CAT Tool processerà il testo in questo modo:

IL SITOTHE WEBSITE
DI EDITHAOF EDITHA

Questa traduzione non è corretta, perché in inglese “Editha” dovrebbe andare prima di “Website”. Si tratta ovviamente di una spiegazione molto semplificata, ma in progetti molto grandi, con memorie già popolate e lingue complesse, la scelta che spesso si fa per comodità di impaginazione di spezzare le frasi può portare a traduzioni sbagliate.

Impaginazione dei file tradotti

Il CAT Tool quindi estrae il testo da tradurre in maniera automatica, e altrettanto automaticamente prepara un file tradotto lasciando che il testo sia nella stessa posizione del sorgente. Il file tradotto generato dal CAT Tool non è un file pronto per la consegna, ma perché?

In primo luogo perché non tutte le lingue occupano lo stesso spazio grafico. Un testo tradotto dall’italiano al francese risulterà più lungo, mentre uno tradotto dal tedesco al cinese molto più corto. Il file tradotto dovrà essere impaginato in modo che gli ingombri vengano rispettati e il documento risulti impaginato correttamente, senza spazi vuoti, testi sovrapposti o pagine vuote (se non intenzionali).

In secondo luogo perché i documenti sono dinamici, e modificare il testo significa anche dover riadattare immagini, titoli, grafici, in modo il testo finale sia corretto.

La punta dell’iceberg

Si potrebbe scrivere un intero manuale sul ruolo che un buon DTP ha nel processo di traduzione di un file. Nei paragrafi precedenti sono descritte solo alcune delle attività di DTP e dei problemi che si possono verificare quando non sono effettuate correttamente. Ma bisognerebbe parlare anche di encoding, di font, di ingombri, di versioni di software, di pubblicazione multicanale, di testo non traducibile, di best practice…

Ogni progetto, file, cliente ha specificità e criticità potenziali, che vanno previste, analizzate, ottimizzate in modo che la qualità della traduzione e dell’impaginato finale siano alla pari di quelle dei file sorgenti.

In Editha questa è una priorità: accompagniamo i nostri clienti dal preventivo alla consegna finale, perché crediamo che solo questo rapporto possa garantire il migliore dei risultati. Non vogliamo semplicemente dare una sistemata al file tradotto e chiudere un occhio se vediamo qualcosa che non va e che non ci riguarda. Ci teniamo che le nostre consegne siano il massimo della qualità che possiamo garantire, è la nostra promessa ai nostri clienti, ed è solo a una mail di distanza.

Scritto da Sabrina Fiorini

Sabrina Fiorini è la CEO e Project Coordinator di Editha. Con quasi 30 anni di esperienza nel campo del Desktop Publishing, ha fondato Editha creando una rete internazionale di professionisti del settore per offrire un'offerta completa ad agenzie di traduzione e dipartimenti di redazione tecnica. Ama l'apprendimento continuo ed è appassionata di diete che legge assiduamente sorseggiando un calice di buon vino rosso.
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Da diverso tempo ormai Editha collabora con clienti che utilizzano strumenti innovativi come Synthesia e Vyond per la realizzazione dei loro video. Queste piattaforme permettono di realizzare video in pochi minuti grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale.

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