File che non si aprono, tabelle disallineate, font che saltano, errori di traduzione. A tutto questo può trovarsi di fronte un project manager, magari proprio poco prima della scadenza di una consegna di una traduzione. Se dovessimo sintetizzare cos’è e a cosa serve il DTP per la traduzione diremmo che il DTP serve a evitare tutto questo.
Una delle attività fondamentali del DTP è proprio la preparazione del file, fase che deve sempre precedere l’inizio della traduzione. La preparazione è fondamentale e richiede un tempo di lavorazione che va sempre calcolato. Anche nel progetto più urgente, anche quando sembrerà che “no, non posso proprio perdere tempo a preparare il file” ricorda che il tempo investito nella preparazione preliminare del file servirà a guadagnarne moltissimo dopo la traduzione.
Preparazione del file
La preparazione del file per la traduzione è quella fase iniziale che ha come scopo principale rendere leggibile al tool di traduzione il file che dovremo tradurre. Partiamo dalle basi ricordando che non tutti i formati sono supportati dai tool di traduzione e in questo caso servirà l’intervento di un grafico per trasformarli correttamente. Un esempio banale: i file Indesign devono essere convertiti in file .idml per essere letti dal CAT Tool Trados Studio. È un passaggio che spesso non può essere fatto dal project manager dell’agenzia di traduzione, che con ogni probabilità non disporrà di quel programma (o della versione più aggiornata del programma).
Prima della conversione nel formato di scambio il grafico si occuperà di una serie di controlli fondamentali. Ovviamente dipenderà, come sempre, dal tipo di file e dalle specifiche del progetto e il grafico analizzerà caso per caso. La fase di analisi del file va di pari passo con la sua preparazione.
4 suggerimenti per preparare un file per la traduzione
Per la nostra esperienza ci sono alcuni controlli generali, comuni alla maggior parte dei formati, da fare assolutamente in fase di preparazione di un file per la traduzione. L’elenco non è esaustivo e come detto prima l’intervento di preparazione dovrà modellarsi sulla base del file che ci troviamo davanti e delle richieste del cliente.
Ecco i nostri consigli:
- Individuazione ed eliminazione di doppi spazi, a capo forzati: soprattutto questi ultimi avrebbero un impatto importante sulla traduzione perché, all’interno del tool le frasi risulterebbero spezzate portando a un mancato recupero dalla memoria di traduzione o, ancora più grave, a un errore di interpretazione e di conseguenza di traduzione.
- Controllo della corretta formattazione delle tabelle
- Analisi e preparazione delle immagini: esistono immagini non editabili, il cui testo, quindi, non verrebbe estratto dal tool di traduzione? In questo caso il compito del grafico sarà di estrarre il testo delle immagini e fornire dei file corrispondenti.
- Tag: abbiamo già descritto nel nostro glossario cosa si intende per tag. Un tag contiene informazioni di formattazione (grassetto o corsivo) o di struttura (link interni o testo non traducibile ad esempio).
Una volta preparato il file avendo cura di individuare tutte le criticità e di prevenire eventuali problemi il tuo file potrà passare attraverso il CAT Tool scelto per la traduzione ed essere affidato al traduttore, che si troverà un file pulito e correttamente segmentato. Il file tradotto passerà poi all’impaginazione (per i file/formati più complessi) o verrà semplicemente riletto nella fase del proofreading. Nessuna sorpresa, nessun imprevisto.
Se non sei ancora convinto dell’importanza della preparazione dei file per la traduzione facciamo una prova: affidaci un testo e ti mostreremo come possiamo aiutarti a ottimizzare il tuo file!
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